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sostegno psicologico

Dott. Riccardo Caboni

Psicologo Psicoterapeuta- consulenza online

Abitudini e Routine - a cosa servono ?

Psicologi, antropologi, neuroscienziati e neurobiologi hanno scritto innumerevoli libri e articoli scientifici sul fatto che l'essere umano è una macchina predittiva.

Il professore Karl Friston , neuroscienziato dell' University College London, sostiene che: "il nostro cervello è un organo statistico organizzato per costruire delle semplici predizioni su ciò che potrà accadere nell'immediato futuro".

In altre parole noi esseri umani ci siamo evoluti per minimizzare le sorprese.

Ciò sembrerebbe avere senso se pensiamo a quanto potesse essere pericoloso fare delle predizioni sbagliate nella preistoria. La routine quotidiana, le abitudini ed i rituali sono comportamenti ancestrali che originano dalla parte più antica del nostro cervello. Questi comportamenti richiedono un consumo metabolico basissimo. Dal punto di vista evoluzionistico hanno un altissimo valore adattivo.



Possiamo facilmente intuire come il nostro cervello consumi come una Ferrari F448 in questo tempo pandemico poiché deve riprogrammare una serie di comportamenti predittivi. Questo sforzo, combinato con un senso primordiale di minaccia, produce una serie di emozioni negative quali:

  • Paura

  • Impotenza

  • Apprensione

  • Collera

  • Irritabilità

In questo periodo non-ordinario ciò che possiamo fare è implementare una serie di abitudini sane e ben programmate come :

  • Mantenere un ritmo sonno veglia costante

  • Programmare delle giornate dedicate al benessere fisico (yoga, cura del proprio corpo, corsa, attività fisica in genere)

  • Programmare incontri video con familiari ed amici

  • Programmare il lavoro mantenendo orari costanti

Creare un’agenda delle nostre attività può essere un ottimo aiuto per ridurre la fonte di stress e di emozioni negative. Ciò non significa che dobbiamo avere il controllo su tutto perché non possiamo prevedere quello potrà accadere nella nostra vita. Possiamo però creare una routine che si accompagni ad un senso di sicurezza e familiarità. Questo libera il nostro cervello dall’ingranaggio che elabora prospettive, rendendoci capaci di accogliere le sorprese che incontriamo nel corso della nostra vita.

Fonte The New York Times- Kate Murphy 28 Novembre 2020.

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